Analoghi del GnRH: cosa sono? A cosa servono?

Il corpo luteo residuo produrrà, invece, progesterone, un ormone che permette l’impianto dell’uovo fecondato ed è utile per il mantenimento della gravidanza. Le gonadotropine sono ormoni che regolano l’attività dei testicoli nell’uomo e delle ovaie nella donna. L’attività dell’ipofisi anteriore è controllata e regolata dall’ipotalamo attraverso delle sostanze ormonali, primo tra tutti il peptide GnRH (gonadotropin-releasing hormone) che stimola la liberazione delle due gonadotropine (FSH – LH). HCG è l’ormone utilizzato nei test di gravidanza per rilevare se è in corso una gestazione, tale test viene eseguito nelle urine o attraverso le analisi del sangue. La somministrazione esogena di questi ormoni consente la stimolazione controllata dello sviluppo del follicolo e dell’ovulazione, e per questo motivo è molto utile nei trattamenti di riproduzione assistita per migliorare il risultato del processo. In gravidanza, la sintesi dalla gonadotropina corionica umana inizia nel momento in cui si verifica l’annidamento dell’ovulo fecondato nell’utero, vale a dire una settimana circa dopo il concepimento (evento che si verifica, invece, entro 24 ore dall’ovulazione).

Gli ormoni che formano questo gruppo sono l’ormone follicolo-stimolante (FSH), l’ormone luteinizzante (LH) e la gonadotropina corionica umana (hCG). Tenendo conto di questi dati, si può affermare che la spettanza di vita di questi pazienti è ridotta rispetto alle popolazioni sane (13). Poiché per questi ultimi l’SMR risulta più elevato in questi pazienti e poiché è documentato un legame fisiopatologico tra il deficit di testosterone e le malattie metaboliche, si è focalizzato un crescente interesse per studi clinici e fisiopatologici sui disturbi metabolici e la SK.

Le gonadotropine sono secrete dall’ipofisi anteriore o adenoipofisi, una piccola ghiandola della grandezza di un fagiolo situata alla base del cranio. La sua attività è controllata da una regione del cervello chiamata ipotalamo, attraverso un fine meccanismo regolatorio che si avvale di sostanze ormonali. Tra queste, la principale è il peptide GnRH (dall’inglese gonadotropin-releasing hormone), che favorisce la liberazione di gonadotropine. Una volta secreti, essendo di natura glicoproteica, LH e FSH sono trasportati dal sangue sino alle cellule bersaglio, dove ad attenderli vi sono specifici recettori di membrana. Interagendo con essi, innescano una serie di eventi biochimici e metabolici che si differenziano a seconda dell’organo interessato. La diagnosi di ipopituitarismo in epoca neonatale è difficile, per fattori come l’immaturità dell’asse ipotalamo-ipofisi, la mancanza di dati normativi appropriati per l’età e la controindicazione per alcuni test di stimolo.

Per ogni singolo ormone è possibile valutare più isoforme, ad esempio la prolattina è presente in almeno tre, differenti, isoforme dall’attività biologica molto diversa. La natura glicoproteica delle gonadotropine implica la presenza di un recettore di membrana, accoppiato a un sistema di amplificazione del segnale mediante proteina G. Il legame del ligando (la gonadotropina) con il recettore attiva le proteine G che, a cascata, modulano la biosintesi del secondo messaggero. Le gonadotropine sono sintetizzate dall’ipofisi anteriore, o adenoipofisi, e – nel caso delle beta-HCG – dalle cellule in divisione dell’embrione; agiscono direttamente sulla modulazione degli aspetti sessuali e, in parte, comportamentali.

Epidemiologia Clinica, Valutativa, Stato Salute Popolazione

Le gonadotropine più conosciute sono FSH (dall’inglese Follicle-Stimulating Hormone, ormone follicolo-stimolante) e LH (dall’inglese Luteinizing Hormone, ormone luteinizzante), prodotte sia nell’uomo che nella donna dalla ghiandola ipofisaria. Alla famiglia delle gonadotropine appartiene anche l’hCG (dall’inglese Human Chorionic Gonadotropin, gonadotropina corionica) prodotto solo nella donna nelle prime fasi della gravidanza e riveste un ruolo essenziale per la sopravvivenza dell’embrione. L’ormone follicolo stimolante permette lo sviluppo e la produzione degli spermatozoi negli uomini e la maturazione degli ovuli nelle donne (durante la fase follicolare del ciclo ovarico). Oltre alla terapia sostitutiva con preparazioni a base di testosterone, viene stimolata la sua secrezione tramite l’uso della gonadotropina corionica umana (hCG). A differenza dell’ormone luteinizzante (LH), dell’ormone follicolo-stimolante (FSH) e dell’ormone stimolante la tiroide (TSH) prodotti dall’adenoipofisi, la gonadotropina corionica umana è secreta dopo l’impianto delle cellule del sinciziotrofoblasto, che si trovano a diretto contatto con l’endometrio. L’ipopituitarismo congenito si manifesta sia come deficit isolato di un ormone, più comunemente deficit di GH isolato (IGHD), sia come deficit combinato di più ormoni (CPHD).

Le gonadotropine sono gli ormoni che esercitano la loro funzione sulle gonadi, ossia sulle ovaie nelle donne e sui testicoli negli uomini, regolando il corretto funzionamento di entrambe. Le gonadotropine non si formano nelle gonadi, ma migrano verso di esse dal loro luogo di origine. Nel caso di FSH e LH, sono generate nella ghiandola pituitaria in risposta all’ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH).

AZIONE DEI LISOSFINGOLIPIDI E DELLE GONADOTROPINE COME DETERMINANTI DELLA REGOLAZIONE ENDOCRINA DEL FOLLICOLO OVARICO

Nella femmina l’induzione della pubertà avviene verso gli anni, con la somministrazione per os a dosi crescenti di etinil-estradiolo (da 2.5 a 15 µg/die) o estrogeni coniugati (da 0.3 a 1.25 mg/die) o di estradiolo per via transdermica (cerotti, gel). Alla comparsa del primo sanguinamento vaginale si passa a somministrare estroprogestinici ciclici. L’ormone follicolo-stimolante (FSH, follitropina) viene prodotto dall’adenoipofisi che stimola l’ovulazione nella donna e la spermatogenesi nell’uomo. Stimola la produzione di testosterone da parte delle cellule interstiziali del testicolo (dette cellule di Leydig).

Le gonadotropine sono una famiglia di ormoni che hanno un ruolo di modulazione delle gonadi. Gli ormoni appartenenti a tale classe sono l’FSH, l’LH, la beta-HCG e la prolattina anche se, per quanto riguarda quest’ultima molecola, la classificazione come gonadotropina non è universalmente accettata. Approccio diagnostico e terapeuticoSono stati elaborati criteri diagnostici clinici, distinti tra maggiori e minori, che permettono di formulare la diagnosi nelle diverse fasce di età, anche quando non viene individuata una mutazione di ALMS1 in entrambi gli alleli in omozigosi (gold standard). Terapia con L-tiroxina La levotiroxina deve essere iniziata non appena posta la diagnosi, alle dosi comunemente utilizzate nell’ipotiroidismo primario, da adeguare sulla base del valore dell’FT4, che deve essere mantenuto nel terzo superiore del range di normalità. Poiché la tiroxina può evidenziare un iposurrenalismo latente, nel caso di un’insufficienza di ACTH è importante iniziare prima la terapia con cortisolo e, nei casi dubbi, seguire il paziente con stretto monitoraggio. Al fine di ottenere i relativi standard riguardanti gli ormoni della fertilità, l’OMS si serve infatti di pochissimi laboratori altamente qualificati in tutto il mondo (nell’ordine di poche unità), che sono stati giudicati capaci di effettuare le analisi di alta precisione.

LH ed FSH sono ormoni di natura glicoproteica che, una volta secreti, vengono veicolati dal sangue fino al loro target (cellule bersaglio), dove si trovano i recettori di membrana con i quali interagiscono innescando una cascata di eventi biochimici diversi in base all’organo di riferimento. Da notare che il calo di HCG nel sangue materno si verifica in contemporanea con l’aumento di produzione – sempre a livello placentare – di progesterone. Nome di un gruppo di ormoni che nei Mammiferi hanno la funzione di controllare l’attività delle gonadi maschile e femminile .

Vengono associati ad un estroprogestinico per la sincronizzazione del ciclo e generalmente rendono più breve il periodo di induzione della multiovulazione. Nelle paziente in cui si preveda una ‘normale’ risposta ovarica la scelta tra agonisti e antagonisti e se vi sia una sostanziale sovrapposizione tra in protocolli in termini di probabilità di successo è ancora oggetto di riflessione e di studio. Di origine corionica hanno la funzione di conservare l’attività del corpo luteo, che produce il progesterone necessario per lo sviluppo della placenta. Le HCG compaiono nelle urine poco dopo l’inizio della gravidanza e ne permettono la diagnosi biologica.

L’FSH (ormone follicolostimolante) è più abbondante nella prima metà del ciclo mestruale, poiché è incaricato di stimolare la crescita dei follicoli all’interno dell’ovaio. Con l’aumentare dell’età, diminuiscono i follicoli a disposizione per l’ovulazione ad ogni ciclo e quindi calano estrogeni e progesterone, per cui non https://www.porta3.mk/cosa-sono-i-cabaser-2/ viene più inibita la produzione di FSH ed LH i quali, infatti, nella fase iniziale di menopausa sono elevati. Nella donna, l’FSH è in grado di favorire la crescita dei follicoli nelle ovaie fino a quando uno dei follicoli è pronto, anche in relazione alla maturazione e differenziazione della cellula uovo che contiene.

Come il nome stesso suggerisce, le gonadotropine sono ormoni in grado di regolare l’attività delle gonadi o, più semplicemente, le funzioni degli organi riproduttivi maschili e femminili. Le gonadotropine sono ormoni prodotti dall’adenoipofisi, una piccola ghiandola situata alla base del cranio. Fanno parte di questa famiglia di ormoni, l’ormone follicolo-stimolante noto anche come FSH (sigla di Follicular Stimulating Hormone) e l’ormone luteinizzante noto come LH (sigla di Luteinizing Hormone). L’ormone luteinizzante (LH) e l’ormone follicolo stimolante (FSH) sono le due gonadotropine più conosciute e agiscono sia sulle ovaie che sui testicoli.